Analizzatori di rete monofase, trifase e qualità della rete

elettricista

In ambito informatico capita spesso di sentir parlare di strumentazioni come gli analizzatori di rete: scopriamo insieme di cosa si tratta. Ebbene, stiamo facendo riferimento a degli apparati che vengono realizzati con l’intento di essere in grado di effettuare il rilevamento delle caratteristiche che sono correlate dall’alimentazione elettrica all’interno delle reti, così come all’interno delle utenze monofase piuttosto che trifase.

È importante mettere in evidenza come gli analizzatori di rete siano in grado di garantire lo svolgimento di vere e proprie analisi e studi di energia, ma anche di potenza e, di conseguenza, riescono a controllare quale sia effettivamente la qualità dell’alimentazione.

È interessante anche mettere in evidenza come possono essere impiegati per la registrazione in continuo andamento delle grandezze alternate che si hanno a disposizione. Questi apparati sono specifici per essere usati in tanti ambiti industriali, ma anche civili, potendo assicurare i più disparati livelli di precisione, rispettando gli standard che sono previsti dalle normative ad hoc attualmente in vigore. In commercio, soprattutto quello online, se ne possono trovare tantissime tipologie, come si può notare sul portale trasformatoriamperometrici-pectech.com.

Le principali tipologie e la relativa funzione svolta

In commercio, come dicevamo, sono sostanzialmente due le categorie di analizzatori di rete che si possono individuare e che permettono di studiare a fondo le caratteristiche qualitative legate alla rete elettrica. La prima categoria va a comprendere quegli analizzatori di rete che servono a controllare la qualità della tensione che viene fornita, essendo anche in grado di garantire il rilevamento di flicker e armoniche, mentre la seconda categoria include sostanzialmente quegli analizzatori di ricerca che sono stati sviluppati in ordine alla ricerca guasti.

Nel primo caso, si tratta di strumenti statistici particolarmente efficaci, ma che non riescono a garantire alcun tipo di soluzione a delle problematiche che si ricollegano a disturbi che si manifestano in modo occasionale.  

Infatti, gli strumenti che invece sono in grado di assicurare il rilevamento dei suddetti problemi sono gli analizzator di qualità della rete elettrica, che sono in grado di prevedere il monitoraggio sul lungo periodo, dotati pure di catturare in via del tutto automatica di forme di onda di tensione e di corrente all’interno dei periodi oggetto dei disturbi. L’obiettivo di tale controllo è sostanzialmente quello di provvedere alla cattura degli eventi che hanno sostanzialmente provocato problematiche agli apparecchi. Un altro problema da non sottovalutare è legato alla localizzazione dell’analizzatore di disturbi di rete. Infatti, il suggerimento migliore da seguire, in tutti questi casi, è quello di controllare la rete di alimentazione nella zona più vicina possibile rispetto al punto in cui si trova la medesima apparecchiatura.

Gli analizzatori di ricerca dei guasti, spesso e volentieri, contestualmente al controllo a lungo termine dell’isolamento di una rete in confronto alla terra, riescono a offrire funzionalità di vario tipo che possono tornare utile per alzare il livello di sicurezza e ridurre, al contempo, le spese, come nel caso del rilevamento automatico dei guasti di isolamento.

I disturbi da monitorare

Sono sostanzialmente due le tipologie di disturbi di rete che vanno tenuti sott’occhio: si tratta di quelli persistenti e di quelli occasionali. Nella prima categoria si possono far rientrare tutti questi disturbi che si possono affrontare con dei multimetri a pinza, con misure di vero valore efficace, ma anche usando degli oscilloscopi che presentano degli ingressi differenziali.

Nel secondo caso, invece, il consiglio è quello di optare per l’uso di analizzatori di disturbi di rete. Di solito, si effettua la misurazione del vero valore efficace, usando un device multifunzione oppure un multimetro a pinza e, in seguito, visualizzando tramite un oscilloscopio a ingressi differenziali, le varie forme d’onda che si riferiscono alle tre fasi che vanno ad alimentare gli apparecchi.