ANCESTRAL: TRA DISTOPIA E FANTASY, UN VIAGGIO OLTRE LE COLONNE D’ERCOLE

ANCESTRAL

di Marco Sorvillo

In un panorama letterario dove le linee di confine tra i generi diventano sempre più sfumate, “Ancestral” di Giuseppe D’Ippolito si distingue come un’opera in grado di fondere sapientemente elementi distopici e fantasy, creando un universo narrativo che si estende tra un futuro prossimo devastato e un regno di magia antica.

L’INTRECCIO DI DUE MONDI

Immaginate una Terra ridotta in frantumi, avvolta da polvere e silenzio. L’anno è il 2058, e l’umanità sopravvive tra le rovine di ciò che un tempo era la civiltà. Ma parallelo al nostro mondo ne esiste un altro: un regno di magia sorto dove la leggenda collocava Atlantide, che continua a vegliare sull’umanità anche quando tutto sembra perduto.

In questo scenario si muovono tre protagonisti i cui destini si intrecciano: un giovane stregone ribelle, una ragazza determinata a sfidare il mare per inseguire la libertà, e un guerriero custode di un segreto che collega i due mondi in guerra. In tre giorni cruciali, questi personaggi si troveranno di fronte a una scelta fondamentale: arrendersi all’oscurità o proteggere quella fragile scintilla di speranza che potrebbe riaccendere l’alba di un nuovo mondo.

D’Ippolito costruisce una narrazione che è insieme epica e intima, dove i grandi temi del coraggio e dei legami familiari si dispiegano sullo sfondo di una lotta per la sopravvivenza che coinvolge due realtà apparentemente separate ma profondamente connesse.

LA VOCE DIETRO LA SAGA

“Ancestral” è frutto della creatività di Giuseppe D’Ippolito, nato a Taranto nel 1982 e impiegato nella pubblica amministrazione. La sua biografia rivela un uomo che, pur radicato nella concretezza del quotidiano, sa evadere “tra mondi immaginari e orizzonti blu” appena possibile.

La formazione letteraria di D’Ippolito si nutre dei grandi nomi del fantasy internazionale e italiano: da Tolkien a Rowling, da Terry Brooks a Licia Troisi e Cecilia Randall. Da questo background nasce “Ancestral”, concepito come una saga di cui l’autore ha già completato i primi due volumi, con la promessa di altri a venire.

RIFERIMENTI E TRADIZIONI LETTERARIE

Dal punto di vista del genere, “Ancestral” si colloca all’intersezione tra fantasy e distopia, in quella terra di confine che caratterizza molte opere contemporanee. Il fantasy distopico rappresenta un’evoluzione recente del genere fantastico, che incorpora elementi di critica sociale tipici della distopia all’interno di ambientazioni ricche di elementi magici e mitologici.

La peculiarità di questo sottogenere sta nella sua capacità di utilizzare l’ambientazione fantastica non come semplice evasione, ma come lente attraverso cui osservare e commentare le derive possibili della nostra società. In “Ancestral”, questa fusione è evidente nella coesistenza di un futuro post-apocalittico (elemento tipicamente distopico) e di un regno magico ancorato alla mitologia classica (elemento fantasy).

L’ambientazione mediterranea rappresenta un elemento distintivo rispetto alla tradizione fantasy anglosassone, inserendo l’opera in un filone che cerca di valorizzare le radici mitologiche europee meridionali e offrendo ai lettori uno scenario meno esplorato ma ricco di potenzialità narrative.

UN’OPERA IN CERCA DI LETTORI

“Ancestral” è attualmente in fase di pre-ordine su bookabook, dove sta raccogliendo l’interesse dei lettori grazie al passaparola. La capacità di D’Ippolito di fondere elementi familiari del genere fantasy con un’ambientazione mediterranea e una sensibilità contemporanea offre una lettura che può risultare stimolante sia per gli appassionati di lunga data sia per chi si avvicina al genere per la prima volta.

Come l’autore stesso invita, “Ancestral” rappresenta un’opportunità per “oltrepassare le Colonne d’Ercole dell’immaginazione” – un viaggio che, come quello di ogni eroe, comincia con un primo passo: quello del lettore che apre la prima pagina.